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			 Scuola di giornalismo / 1
 La tecnica del tramezzino
 
 24 dicembre 2009: Tema
			
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			15 giorni per chiedere 
					l’agibilità
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			Chi dei 
					due ha ragione: Pedretti o Gandolfi?
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Nota 1 - I due articoli elaborati dallo studente della scuola di giornalismo presentano esattamente la stessa lunghezza: 1456 battute.
			Nota 2 - A 
			sinistra è possibile leggere la trascrizione dell’articolo 
			pubblicato il 23 dicembre 2009 sull’Eco di Bergamo.
			Nota 3 - 
			L’articolo riportato a destra non pretende di essere la soluzione 
			esatta del tema proposto: è evidente che lo svolgimento del tema possa presentarsi 
			diverso, secondo il talento, la cultura e la professionalità dello 
			scrivente (sic: purtroppo, però, “professionalità” è 
			diventata una parola insidiosa, ricorrente nel lessico dei 
			truffatori e dei friggitori d’aria, un po’ come “etica”, “onestà”, 
			“società civile”, “memoria storica”, “percorso decisionale 
			condiviso”, “solidarietà”, “dialogo” ecc.). In questa esercitazione, 
			tuttavia, è importante che il secondo articolo non lasci trasparire 
			un pregiudizio negativo, o anche positivo, nei confronti di una 
			delle due personalità in gioco. Si noti che l’articolo a destra: a) 
			non presenta Pedretti come vittima del sindaco; b) non presenta il 
			sindaco come un bradipo stimolato dall’impavido e indefesso 
			Pedretti, che lo sollecita “molteplicemente” (come piace dire a 
			certi burocrati, per il gusto di veder sanguinare la lingua 
			italiana); c) non presenta il sindaco come renitente a compiere un 
			atto dovuto (il sindaco non sapeva dell’assenza del certificato di 
			agibilità, Pedretti doveva saperne qualcosa). d) Soprattutto, il 
			titolo non è tendenzioso, dal momento che la notizia non è che i 
			locali del centro islamico siano fuori norma, la notizia è che Pedretti riattizza la polemica. 
			Poiché però la consegna era che il secondo elaborato fosse neutrale, 
			lo studente ha titolato, più correttamente, “Centro islamico, ancora 
			polemiche”. Il titolo dell’articolo pubblicato sull’Eco di 
			Bergamo (“Centro islamico fuori norma”) risponde alla strategia 
			di Pedretti, che vuol far dimenticare l’enormità del suo gesto 
			empio. Vero è che fa notizia, anche se notizia non è.
			Nota 4 - Né il 
			primo, né il secondo articolo riportano una considerazione a rigore 
			essenziale ai fini di un’analisi critica dei dati della notizia. In 
			particolare, non viene posta in evidenza la mancanza di nesso logico 
			tra l’obiezione mossa dal sindaco a Pedretti (“perché soltanto 
			adesso Pedretti ha sollevato il problema dell’assenza del 
			certificato di agibilità?”), e la risposta del Pedretti medesimo 
			(“ma io ho scritto alla Prefettura e alla Questura”). Infatti, 
			l’agibilità è di pertinenza del Comune, nel quale a quel tempo 
			Pedretti ricopriva la carica di vicesindaco. Siamo di fronte a un 
			classico delle fallacie logiche, 
			la cosiddetta ignoratio elenchi: si risponde cioè a 
			un’obiezione con una affermazione che è di per sé corretta, ma con 
			la pretesa (infondata) che la correttezza dell’affermazione infici 
			la correttezza dell’obiezione, alla quale perciò non viene data 
			risposta. Come quando, per esempio, in una lite coniugale il marito 
			rimproveri alla moglie una relazione che lei intrattiene con il 
			capufficio da ormai due anni, e la moglie affermi: “Ma tu il mese 
			scorso ti sei dimenticato del nostro anniversario di matrimonio”.
			
			Nota 5 - La 
			ragione per cui né il primo articolo, né il secondo (che pure si 
			proponeva di essere neutrale) riportano la considerazione di cui 
			alla precedente nota 4 è imputabile alla consegna di “non più di 
			1500 battute”. Già, nell’esercitazione. Ma nella realtà? 
			Considerando il caso reale, vien naturale domandarsi: non poteva la 
			giornalista che ha elaborato l’articolo sulla “moschea” dargli un 
			po’ più di spazio, quel tanto che sarebbe bastato per mettere in 
			evidenza l’incongruenza della risposta di Pedretti? Tanto più valeva 
			la pena che la giornalista trovasse questo spazio, in quanto avrebbe 
			potuto dare prova del suo giovane talento. Non siamo nati ieri, sappiamo che questo spazio poteva essere 
			trovato, togliendo qualche riga all’altro articolo, nella stessa 
			pagina, sempre dedicato 
			a Curno, a firma della medesima giornalista.
			L’antecedente di questa esercitazione23 dicembre 2009: Un articolo sull’Eco di BergamoSull’Eco di Bergamo del 23 dicembre appare in un 
			riquadro la notizia “Centro islamico fuori norma: 15 giorni per 
			chiedere agibilità” (l’articolo è riportato 
			sopra, nel colonnino scritto in caratteri corsivi, a sinistra). Bene: se esaminiamo la struttura dell’articolo, 
			osserviamo a colpo d’occhio che si tratta di una tipica 
			costruzione 
			cosiddetta, nel gergo giornalistico, “a tramezzino”. 
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Aggiornamento (12 febbraio 2011)
La giornalista che sull’Eco di Bergamo seguiva la cronaca politica di Curno continua a lavorare nel giornale, ma non esercita più la funzione dispotica di orientamento dell’opinione pubblica in favore degli interessi convergenti della c.d. sinistra e di Pedretti. Non credo che questo sia dovuto ai due articoli pubblicati in questo sito, Scuola di giornalismo / 1 e Scuola di giornalismo / 2: non posso tuttavia non esprimere vivo compiacimento per la cessazione di un brutto periodo di egemonia del pensiero unico, che molto ha nuociuto, prima ancora che agli organi di governo del paese, ai cittadini curnensi.
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			 Le scuole di giornalismo su Testitrahus 
 Scuola di giornalismo / 1: La tecnica del tramezzino Scuola di giornalismo / 2: Eloquenza della notizia negata Scuola di giornalismo / 3: La bufala del forum di discussione “libera” Scuola di giornalismo / 4: Il lettore manipolato Scuola di giornalismo / 5: Il giornalismo di marketta Scuola di giornalismo / 6: Giornalismo politicamente solerte  |