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27 febbraio 2011, h. 13

Scuola di giornalismo / 4

Il lettore manipolato

 

 

 

 

 

Premessa

Questa pagina, volendo, può essere letta come continuazione della precedente Scuola di giornalismo / 3, perché anche qui si presenta un episodio d’informazione smozzicata (che però, tecnicamente, qualcuno preferirà dire “moderata”) nella testata internettiana Bergamo news. Precisiamo inoltre il significato del titolo: “Il lettore manipolato” è un modo compendiario di annunciare il tema principale di questa pagina, come cioè un giornale possa far passare (anche in buona fede) un’informazione diffamatoria e come, pur di non dar ragione a chi ha subito la diffamazione, provveda alla manipolazione dell’informazione. Se il giornale è internettiano, è un gioco da ragazzi: normalmente nessuno se n’accorge.

      Esamineremo una modalità sgradevole d’impiego della facoltà di far passare, o non far passare, certe informazioni e le repliche a certe informazioni. Il caso in sé non è grave, si direbbe (oddio, è una questione di punti di vista), neanche raro a dire il vero, ma eloquente: questo sì. Questa è dunque una case history, come dicono i nostri sociologi, che poi in inglese si direbbe propriamente case study: un esempio, preso dalla realtà, per studiare i meccanismi dell’informazione all’incontro con la politichetta provinciale. La quale politichetta, quand’anche spregevole in sé, alla luce della nobile arte della politica (quando si siano letti, per esempio, Tito Livio e Machiavelli, e si sia acconciamente riflettuto), non va tuttavia presa sottogamba. La somma delle politichette di tutta Italia costituisce una buona metà del disastro del “sistema Italia” (come si dice con biasimevole, empatico trasporto aziendalista). L’Italia è ancora oggi, nonostante tutto, l’Italia degli assessori, di quelli che vogliono più quattrini da spandere per i loro prog(g)etti meravigliosi, luminarie a schiovere, panettoni da distribuire al popolo bue, palestre per gli anziani che accampano l’assurdo diritto alla vita eterna, più sagre paesane per il loro territorio, nessuna assunzione o condivisione di responsabilità a proprio carico (per esempio: i nostri rifiuti urbani? mandiamoli altrove).

     Si badi bene: nessuno intende negare ai singoli giornalisti, soprattutto se professionali e anglosassoni, la facoltà di filtrare notizie e commenti. Ma nessuno potrà negare a noi il diritto di ragionare su tale facoltà, quando ragioniamo, o di presentare i fatti, come avviene in questa pagina.

 

 

I signori della politichetta curnense

Siamo a Curno, dove l’amministrazione è guidata da un sindaco onesto e capace, assediato però dalle ragioni della politichetta, maldestramente guidata da alcuni cardinali. Tali, perlomeno, credono di essere i signori della politichetta curnense: il cardinale Richelieu primo ministro di Luigi XIII di Francia, il cardinale Mazarino, al servizio di Luigi XIV di Francia, il cardinale Alberoni al servizio di Filippo V di Spagna. Quando invece si mettono in assetto di guerra, come è avvenuto di recente (febbraio 2011), allorché fu steso un piano di rovesciamento dell’Amministrazione mediante dimissioni di una maggioranza raccogliticcia di consiglieri (si veda qui, terz’ultimo paragrafo), allora credono di essere Carl von Clausewitz, il generale prussiano autore del fondamentale trattato Della guerra. Sì, però poi non ne imbroccano una, che sia una. I signori della politichetta curnense inoltre non sono insensibili – chi più, chi meno – alle ragioni dei signori della guerra, i poteri forti e meno forti che hanno la pretesa di dare il benestare alle amministrazioni in carica, o anche rovesciarle, se così loro aggrada. Si veda in questo sito Sul “territorio”, ovvero la questione dei suoli a Curno.

     La maggioranza è formata da consiglieri di area Pdl e Lega nord: a parte il sindaco, sette consiglieri sono del Pdl, due consiglieri sono della Lega nord, con buona pace di Pedretti, secondo il quale i due eroici resistenti Fassi e Donizetti non farebbero parte del Gruppo consiliare della Lega nord. All’opposizione si trovano cinque consiglieri della c.d. sinistra di Curno e due consiglieri della Lega nord: il consigliere comunale-regionale Pedretti e il consigliere semplice Leydi. Pedretti ha emanato un editto secondo il quale la Lega nord sarebbe all’opposizione, avendo egli espulso dal gruppo consiliare – dice – i due consiglieri leghisti che siedono accanto al sindaco (infatti, sono “assessori”: lo dice la parola stessa). Ma il gesto di Pedretti non ha valore, men che meno l’avallo che il Segretario provinciale avrebbe dato all’espulsione decretata da Pedretti: quand’anche la lettera pervenuta in Comune fosse stata firmata dal Trota in persona, sarebbe da considerarsi un’interferenza indebita.

      Così stando le cose, è ragionevole pensare che si manifestino convergenze fra le due forze all’opposizione. È nel loro diritto provare a disarcionare il sindaco (se ci riescono: finora non ci sono riusciti). Così come è nel diritto del sindaco mettere in atto manovre intese a contrastare tali tentativi: ma – non si capisce perché – lorsignori vorrebbero negare al sindaco il diritto di contromanovrare. In linea di diritto, la convergenza fra c.d. sinistra e Pedretti è perfettamente legittima. Ma politicamente? Beh, lo decideranno i loro elettori. Perché, si badi bene, la convergenza non è tra c.d. sinistra e Lega nord, ma tra c.d. sinistra e Pedretti. Quale sia il profilo politico di Pedretti è detto ad abundantiam negli articoli Qui comincia l’avventura... e Voglia di onore, voglia di libertà; che cosa noi pensiamo di tale convergenza è scritto in quest’altra pagina, Contro la politichetta.

 

 

Inquadramento del caso in esame

Dunque, la cosiddetta sinistra indice un Convegno sul Pgt, il Piano di governo del territorio di Curno: si veda il bando di convocazione, pubblicato su Bergamo news sotto il titolo Curno, “I documenti mai visti del Pgt”. Il titolo dell’articolo non risponde alla verità dei fatti, come riconosce onestamente uno degli organizzatori (si vedano i commenti in coda all’articolo). Segue, come il solito, il dibattito, con gl’interventi dei lettori.

     Fra gl’interventi se ne legge uno particolarmente becero, per mano di una vecchia conoscenza dei frequentatori del blog dell’Udc, chiuso precipitosamente (vedi) nell’ottobre dell’anno scorso, allorché si toccò – guarda caso – la spinosa questione dei suoli. L’interlocutore, facilmente riconoscibile per il modo greve e sgrammaticato di esprimersi, è un leghista di osservanza pedrettiana. Costui riprende la voce, propalata dai soliti noti nel ridente paese di Curno, per cui se Aristide contrasta il dominio di Pedretti su Curno e contribuisce a spezzare l’asse Pedretti-c.d. sinistra, ciò dimostra che ci sarebbe del tenero tra il sindaco e l’Aristide medesimo. La dimostrazione è tutt’altro che scientifica, ma non fa niente. Importa qui considerare che la voce è amplificata – per quanto è possibile – dal sitarello della Lega nord, sez. di Curno e ripresa dal becero interlocutore. I cittadini di Curno leggono nella coda dei commenti all’articolo di Bergamo news, al post #43, che Aristide e il sindaco fanno coppia: chissà che ridere! Questo pensa il geniale ancorché sgrammaticato interlocutore. In precedenza, non molti mesi fa, un volantino anonimo aveva propalato la notizia di una tresca amorosa del sindaco con un consigliere, questa volta in ambito eterosessuale. Un’altra specialità dei soliti noti di Curno sono gli esposti anonimi.

     Aristide scrive allora a Bergamo news un messaggio di replica, dove si permette di pizzicare la corda delicata del politicamente corretto (cosa della quale è perfettamente consapevole): considerato che gli eterosessuali sono una specie in via di estinzione, in prospettiva anche perseguitata, farsi la nomea di essere alfine approdati a quella che un tempo si definiva l’altra sponda non è cosa deleteria. Questo scriveva Aristide, tutto qui. L’ironia è o non è dissimulazione? Il messaggio non è stato pubblicato. Normalmente i commenti (di 500 battute max.) sono pubblicati dopo brevissimo tempo, circa un’ora, anche molto meno. O forse non si doveva fare ironia sul politicamente corretto? Ho paura di sì. Mi sembra di sentirli confabulare: il politicamente corretto viene prima di tutto. Ohibò! E pensare che un tempo si diceva: la politique d’abord. Come siamo caduti in basso!

     Infine Aristide scrive a Bergamo news una lettera di sollecito, chiedendo cortesemente che il messaggio (o commento) di replica, quello di 500 battute, sia pubblicato, alla luce del danno d’immagine che il commento del becero-leghista potrebbe recargli, tanto più che Bergamo news conta un numero di lettori molto maggiore di quelli del sitarello di osservanza pedrettista. Ma non succede niente, fino al giorno sucessivo, più di ventiquatt’ore dopo la pubblicazione negata, quando il post grevemente allusivo viene purgato. La replica di Aristide non viene pubblicata. Che dire? Pezo el tacòn del buso: così almeno a me pare. Non era più semplice pubblicare immediatamente la replica? Aveva la forma di un commento di 500 battute, come tutti gli altri (è riportata in campo grigio nella lettera a Bergamo news, in basso). Perché invece di pubblicare il mio commento hanno rappezzato il post #43?

 

 

I fatti separati dalle opinioni

Presentiamo qui di seguito i documenti che il cortese lettore valuterà come meglio crede. Noi, al solito, non ci stracciamo le vesti né per il metodo argomentativo delle truppe di fede pedrettista, né per il fatto che Bergamo news abbia ritenuto opportuno (in favore di chi? in base a quale principio?) non pubblicare quel modesto commento, inoffensivo, a tutela della mia dignità e di quella del sindaco. Tanto più che a Bergamo news sono stati edotti del significato di quell’accenno alla «coppia più bella di Curno», dello spessore politico degli argomenti presentati nel sitarello della Lega nord di fede pedrettista (faccio differenza fra Lega nord e sua degenerazione curnense). La mia replica avrebbe pareggiato i conti. Non così la censura operata sul post incriminato, dopo le mie rimostranze. Avrei preferito leggere il post non censurato seguito dalla mia replica. Quid obstitit?

     Sia quel che sia. Voi fate il vostro gioco, io faccio il mio: pubblico sul mio sito la replica che Bergamo news mi ha negato. Ecco dunque i documenti (conservo copia in formato html delle pagine d’Internet qui presentate: dunque non serve a niente farle sparire dalla rete, per magari “dimostrare” che mi sono inventato tutto).

 

 

1. Metodo argomentativo dei leghisti di osservanza pedrettista

 

 

 

 

 

2. La notizia: invito al Convegno sul Pgt di Curno, indetto dal locale Circolo del Pd

 

 

 

 

3. Il commento #43 in coda alla notizia pubblicata su Bergamo news

 

 

 

4. Aristide chiede a Bergamo news la pubblicazione del suo commento

Questa è la seconda richiesta di pubblicazione, inoltrata via posta elettronica, dopo la prima, inviata per mezzo dell’interfaccia di Bergamo news.

 

Spett. redazione di Bergamo news

 

 

Faccio presente che nel post #43 associato all’articolo di Bergamo news “Curno, ‘i documenti mai visti del Pgt’” del 17 febbraio si accenna obliquamente ad «atti… ritenuti lesivi della [mia] dignità o contrari a verità», costituendo una ripresa di quanto più esplicitamente “denunciato” nel sito del Circolo di Curno della Lega nord il 16 febbraio 2011. Tenuto conto del fatto che la legge sulla stampa sancisce il mio diritto alla rettifica, ho ritenuto che il post da me inoltrato oggi, circa alle 10.30, costituisse un’idonea, ironica e garbata rettifica. Non vedendo pubblicato tale commento, ritenendo la mancata pubblicazione lesiva della mia dignità (nonché di quella del Sindaco di Curno) e il contenuto del post #43 [avevo trascurato queste parole in corsivo, nel messaggio originale] contrario alla verità, trascrivo il commento qui sotto, con cortese richiesta di pubblicazione:

 

Vedi post #43, che allude a una amitié particulière tra Aristide e il sindaco, come nel sitarello Lega nord, sez. di Curno: vedi 16 febb. 2011. Titolo: “La strana coppia... GA&PI”; immagine: french kiss tra un uomo e una donna velati. Complimenti per il buon gusto e l’acume dell’argomentazione politica. Ma, in ogni caso: poiché si avvicina il tempo in cui gli eterosessuali saranno perseguitati, quella vignetta potrebbe essere un’assicurazione sulla vita (comoda e politicamente corretta).

 

Vi ringrazio fin d’ora se vorrete dar seguito a questa mia richiesta non assurda, non lesiva dei diritti di alcuno, ma a tutela dei miei (dei quali godo pienamente, e che sono tutelati dalla legge).

 

 

 

 

5. Mossa astuta di un giornalista (questo è il giornalismo anglorobicosassone, bellezza!)

Il 27 febb., h 11:23 osservo che il post # 43 è stato modificato, come segue, con censura della allusione alla «coppia più bella di Curno»:

 

43. Scritto da: basta ARISTIDE, togli la spina. 25/02/2011
gentil. sgn. ARISTIDE, O PIGA CLAUDIO, la ringrazio x la gentil risporsta, ma da come hò capito lei dice tutto e nulla ma ormai tutti i Cittadini anno capito che tipo di personaggio è lei e quindi la saluto caramente, e non spreco neanche il mio tempo x certe risposte.

 

Come si è detto, avrei preferito vedere pubblicata la mia replica, la quale avrebbe, a mio sommesso parere, cancellato il danno d’immagine. La censura, avvenuta a 24 ore distanza, non annulla il danno del giorno precedente. Inoltre, per dirla tutta, a me le censure non piacciono. Sono pugnace, preferisco la battaglia.

 

 

 

 

 

 

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